Prendiamo spunto dall’intervista rilasciata dal nostro responsabile formazione Andrea Farinelli su Repubblica.
Volete stimolare la creatività in azienda? Mettete i vostri manager a giocare con le costruzioni. Volete incentivare la motivazione? Trasformateli in equilibristi. Volete consolidare i risultati professionali ottenuti dal vostro team? Impegnate i dirigenti in un’improvvisazione teatrale, oppure in una jam session di percussioni. Ma fatelo solo sotto la guida del trainer aziendale. Un po’ Indiana Jones e un po’ psicologo, il trainer passa una metà della giornata a “giocare” e l’altra metà ad analizzare le dinamiche di gruppo. E, tra una sessione di cucina collettiva e una caccia al tesoro, porta i manager a riconoscere le proprie risorse e a sfruttarle al meglio sul lavoro.
Formazione Motivazionale
Il ruolo del trainer è quello di progettare le attività, seguirle di persona e infine fare un briefing con i soggetti coinvolti per “cercare di attivare nei manager delle domande profonde, paradossalmente a partire da un’attività leggera”. Insomma, il coach “non è un semplice animatore”, ma piuttosto un mix tra uno stratega, un allenatore e un pedagogo.
Ci prefiggiamo come obiettivo primario la valorizzazione della carica emotiva vista come catalizzatore del progresso personale ed aziendale; percorso fondamentale per le aziende che desiderino imparare a trasformare un semplice gruppo di lavoro in una squadra ad alte prestazioni, motivata e orientata al raggiungimento degli obiettivi.
Formazione Motivazionale
Parlare di: