I delicati equilibri lavorativi fra colleghi sono spesso compromessi da fattori quali stress, inesperienza, mancanza di motivazione, o per eccesso di zelo dalla voglia di mettersi in mostra e così via. Ma non tutto è perduto e le aziende che basano la propria attività sui gruppi di lavoro ricorrono appunto alla tecnica del team building, letteralmente “costruzione del gruppo”, per sviluppare nelle persone coinvolte al medesimo progetto, attività o lavoro che sia, lo stesso orientamento alla collaborazione, comunicazione, coesione, condivisione di obiettivi e per accrescere anche quei legami se non personali, ma di relazione personale che più di ogni altro contribuiscono al successo del team.
Saper lavorare insieme ad altri è un requisito fondamentale nel panorama lavorativo di oggi, per qualsiasi settore aziendale e quale che sia la dimensione dell’azienda. Ma non è una capacità innata, o almeno non per tutti.
Spesso “team building” è confuso con “teamwork“, ma in realtà c’è una sottile differenza: nel teamwork gli individui sono già parte di un gruppo precostituito e l’obiettivo dell’evento è quello di farli lavorare in modo più sinergico fra loro. Nel team building invece lo scopo è creare il gruppo ovvero aiutare il o i leader in grado di gestire e migliorare i comportamenti e le dinamiche che aggregano e rendono maggiormente efficace il proprio gruppo, imparando anche ad essere un buon coach, colui cioè che sa sviluppare la motivazione di ogni collaboratore
Cos’è il team building?
La “costruzione del gruppo” è un’attività che ha lo scopo di formare un gruppo di persone. In particolare, in ambito aziendale, il traguardo è quello di ottenere il massimo in termini di performance dai propri dipendenti. Il team building può essere di tipo formativo se è associato ad alcuni bisogni specifici derivanti da una dettagliata analisi, oppure può essere semplicemente di tipo ludico, qualora l’obiettivo sia quello di far divertire il gruppo e sviluppare l’appartenenza ad un team. Le attività di divertimento possono essere sportive, teatrali, musicali, avventurose, ma sempre flessibili e articolate.
È interessante osservare che mentre in campo internazionale il termine team building indica specifiche metodologie nate e sviluppate per lavorare sui gruppi, il team building nelle aziende italiane grandi e piccole non solo è poco diffuso se non assente, ma ancora oggi è spesso confuso con attività puramente ludiche non finalizzate ad un obiettivo specifico. Lo scopo primario è invece uno e solo: far sentire il gruppo una vera squadra; per questo si deve andare oltre la semplice conoscenza superficiale, data dalla collaborazione in ufficio, e consentire ai membri del gruppo di aumentare la fiducia nei propri colleghi, migliorare il livello di collaborazione, stimolare la creatività, favorire la comunicazione, riconoscere i reciproci momenti di tensione e le singole capacità di azione/reazione.
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